

Il 12 aprile il Consiglio dell’UE ha adottato la nuova direttiva europea sul congelamento e la confisca dei beni di origine penale. Gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per recepire il testo. L’attuale quadro giuridico dell’Unione che disciplina il reperimento, l’identificazione, il congelamento, la confisca e la gestione di strumenti, proventi o beni, nonché gli uffici per il recupero dei beni, è costituito dalla direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dalla decisione 2007/845/GAI del Consiglio e dalla decisione quadro 2005/212/GAI del Consiglio.
La valutazione della direttiva 2014/42/UE e della decisione 2007/845/GAI ha indotto la Commissione a constatare che il quadro attuale non aveva pienamente raggiunto l’obiettivo di combattere la criminalità organizzata attraverso il recupero dei suoi profitti.
La nuova direttiva sostituisce l’azione comune 98/699/GAI, le decisioni quadro 2001/500/GAI e 2005/212/GAI, la decisione 2007/845/GAI e la direttiva 2014/42/UE.
Secondo l’Europol, la criminalità organizzata, genera entrate annue di almeno 139 miliardi di euro e che vengono riciclate attraverso un sistema finanziario clandestino parallelo. Secondo l’Europol, la disponibilità di proventi di attività criminali costituisce una minaccia significativa per l’integrità dell’economia e società, erodendo lo Stato di diritto e i diritti fondamentali.
Il 12 aprile il Consiglio dell’UE ha adottato la nuova direttiva europea sul congelamento e la confisca dei beni di origine penale. Gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per recepire il testo.
L’attuale quadro giuridico dell’Unione che disciplina il reperimento, l’identificazione, il congelamento, la confisca e la gestione di strumenti, proventi o beni, nonché gli uffici per il recupero dei beni, è costituito dalla direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dalla decisione 2007/845/GAI del Consiglio e dalla decisione quadro 2005/212/GAI del Consiglio.
La valutazione della direttiva 2014/42/UE e della decisione 2007/845/GAI ha indotto la Commissione a constatare che il quadro attuale non aveva pienamente raggiunto l’obiettivo di combattere la criminalità organizzata attraverso il recupero dei suoi profitti.
La nuova direttiva sostituisce l’azione comune 98/699/GAI, le decisioni quadro 2001/500/GAI e 2005/212/GAI, la decisione 2007/845/GAI e la direttiva 2014/42/UE.
Secondo l’Europol, la criminalità organizzata, genera entrate annue di almeno 139 miliardi di euro e che vengono riciclate attraverso un sistema finanziario clandestino parallelo. Secondo l’Europol, la disponibilità di proventi di attività criminali costituisce una minaccia significativa per l’integrità dell’economia e società, erodendo lo Stato di diritto e i diritti fondamentali.
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